Cosa ci siamo portati a casa dal seminario sulla comunicazione empatica? Questa è la domanda che la pedagogista Giuditta G. Mastrototaro ha posto a ognuno di noi alla fine della serata “Comunicare con empatia”, organizzata dall’Associazione Lasalliana Genitori e tenutasi nell’Aula Magna dell’Istituto San Giuseppe La Salle Milano.
L’incontro, dedicato ai genitori, è il primo di una serie che la giunta dell’Associazione proporrà nel corso dell’anno scolastico 2017/2018 e la risposta all’interrogativo della specialista nelle relazioni educative familiari non era affatto scontata. Chi era presente, infatti, si è messo in gioco e ha condiviso paure, difficoltà, insicurezza rispetto alla propria relazione con i figli o, più in generale, all’interno della famiglia.
Tanti gli spunti di riflessione proposti da Giuditta:
Innanzi tutto è fondamentale rapportarsi con gli altri esplicitando il proprio bisogno senza trascurare il bisogno dell’altro: una prospettiva non consueta, non giudicante, più comprensiva e rispettosa del prossimo e di se stessi.
“Rabbia” la parola che è risuonata più volte nel corso della serata, ma cos’è in fondo? Il sentimento di frustrazione che ognuno di noi prova quando gli altri non fanno ciò che abbiamo deciso per loro. Come spiegare questo comportamento? O meglio, qual è il bisogno inespresso che possiamo sforzarci di comprendere per evitare un conflitto sterile? Necessità di ascolto, fiducia, comprensione, stima, cura? A noi la risposta.
Se ci accorgiamo che lo stesso tipo di comunicazione non funziona più, vuol dire che è il momento di cambiare approccio, così come è vero che un martello non può essere usato all’infinito per conficcare lo stesso chiodo.
In secondo luogo promuovere il dialogo, aprire la comunicazione senza pretendere di avere sempre la soluzione e senza emettere sentenze/“etichette”. Spogliarci un po’ delle nostre convinzioni, dei nostri pregiudizi (spesso risultato di una cultura un po’ troppo violenta e severa).
Una serata di confronto con gli altri e con se stessi, quindi, un impegno che inevitabilmente continua nella vita quotidiana perché tutti i giorni, in ogni momento, entriamo in relazione con gli altri, ma da domani con uno sguardo e un orecchio più attenti.