L’educazione allo sviluppo sostenibile diventa oggi un obiettivo strategico per il presente e per il futuro del nostro Paese. La sfida ambientale, legata alla conservazione delle risorse del nostro Pianeta, non è più eludibile per le future generazioni. Ci troviamo in un’epoca che impone al mondo intero, ma in particolare all’Italia e all’Europa, scelte diverse da quelle compiute in passato: dirette verso un nuovo stile di vita che rispetti l’ambiente, orientate a una società che non produca rifiuti ma sappia creare ricchezza e benessere con il riutilizzo e la rigenerazione delle risorse. Perché questo accada, è necessario un profondo cambio di mentalità. Questa nuova consapevolezza non può che iniziare dalle scuole.
All’Istituto San Giuseppe La Salle riteniamo indispensabile che gradualmente gli alunni imparino a conoscere e ad affrontare i principali problemi connessi all’utilizzo del territorio e siano consapevoli del proprio ruolo attivo per salvaguardare l’ambiente naturale per le generazioni future.
“È molto nobile assumere il compito di avere cura del creato con piccole azioni quotidiane, ed è meraviglioso che l’educazione sia capace di motivarle fino a dar forma a uno stile di vita” (Papa Francesco, Laudato si’, 211)
La partecipazione degli alunni della scuola secondaria di primo grado al progetto ambiente, nell’anno scolastico 2016-2017 dedicato all’Aria, ha incrementato le loro conoscenze, abilità e competenze, con la finalità ultima di creare cittadini consapevoli e responsabili nei confronti della tutela del nostro pianeta.
Il progetto, strutturato nelle diverse classi con obiettivi e approfondimenti diversificati, ha comportato lo svolgimento di molteplici temi e attività in numerosi ambiti e ha avuto il suo culmine nella Giornata dell’Ambiente, il 17 marzo 2017: una mattinata scolastica destrutturata che ha visto gli alunni protagonisti attivi di iniziative coinvolgenti quali laboratori musicali, incontri di prevenzione al tabagismo, gioco dell’oca in lingua spagnola, cineforum e mini-conferenze a tema in cui i ragazzi sono stati ora ascoltatori, ora “oratori”.
Prof.ssa Clarissa Bovio