L’Associazione Lasalliana Genitori ha invitato il dottor Luigi Ballerini per parlare della sfida educativa al tempo dei social network. Qual è l’approccio migliore per accompagnare i nostri figli nella crescita, tra il mondo virtuale e quello reale?
Lo scorso dicembre l’Associazione Lasalliana Genitori e l’Istituto San Giuseppe La Salle Milano hanno invitato il dottor Luigi Ballerini, per confrontarsi con lui sulla sfida educativa che emerge sempre più pressante nel rapporto con i nostri figli, tra Internet e social network.
Luigi Ballerini è medico, psicoanalista e scrittore, e si occupa da molti anni di problematiche relative all'infanzia e ai giovani. Con lui, in una serata aperta a tutti i genitori dell’Istituto San Giuseppe, abbiamo affrontato il tema “Generazione 4.0: Quale sfida educativa?”.
L’incontro è iniziato con la lettura di tre frasi che, non sapendo quando siano state scritte, suonano molto attuali:
- “La nostra gioventù ama il lusso, è maleducata, si burla dell’autorità, non ha alcun rispetto per gli anziani. I bambini di oggi sono dei tiranni. Non si alzano quando un vecchio entra in una stanza, rispondono male ai genitori, in una parola sono cattivi”. (Socrate 470 a.C.)
- “Il nostro mondo ha raggiunto lo stadio critico: i ragazzi non ascoltano i genitori… la fine del mondo non può essere lontana…” (sacerdote dell’antico Egitto del 2.000 a.C)
- “Questa gioventù è marcia nel profondo del cuore, i giovani sono maligni e pigri, non saranno mai come noi, non saranno capaci di mantenere la nostra cultura”. (iscrizione su un vaso di argilla dell’antica Babilonia 3.000 A.C.)
La domanda che ci è stata rivolta, quindi, è: “Cosa noi non siamo capaci di leggere nei giovani, siano i nostri figli o i nostri alunni?”
Non possiamo accompagnare nella crescita i ragazzi del 2018 come se fossero giovani degli Anni ’70, non possiamo neanche pensarlo. Sono ragazzi del 2018 e a loro la vita arriva anche tramite il Web.
A noi arrivano dei figli e alunni così. Potremmo volerli diversi, potremmo volere un mondo diverso ma dobbiamo prendere la vita da dove arriva e anche i ragazzi devono farlo.
Facendo riferimento al suo libro “Né dinosauri né ingenui. Educare i figli nell'era digitale” (Ed. San Paolo, 2018), il dottor Ballerini ci ha fatto un po’ di esempi, riscontrati nel suo lavoro, di genitori dinosauri, attaccati al loro passato, e di genitori ingenui, che introducono i figli al mondo digitale insieme al biberon.
Ne è nata una discussione su quali cambiamenti relazionali abbiano introdotto i social network nei nostri figli e su cosa sia chiesto a noi genitori oggi, ossia di cambiare il concetto di educazione.
L’educazione, oggi, non “tiene più” in sottrazione, ma deve essere un’educazione in offerta. Cosa vuol dire? Che abbiamo un compito che, forse, i nostri genitori non avevano, cioè offrire il reale.
“La sfida con il virtuale si vince nel reale”. Cosa intende il dott. Ballerini? Se c’è un reale interessante, affascinante, appassionante e coinvolgente, il virtuale si mette a servizio di questo reale.
Il reale interessante significa che dobbiamo correre qualche rischio. Il rischio è che bisognerebbe mandare di più i nostri figli a “scontrarsi” con la realtà: aprire le case, ospitare amici, fidarci a mandarli in casa di altri, creare una rete genitoriale in grado di accorglierli e in cui possano godere della realtà.
La serata “Generazione 4.0: Quale sfida educativa?” è solo una delle molteplici iniziative promosse dall’Associazione Lasalliana Genitori dell’Istituto San Giuseppe La Salle Milano. Resta sintonizzato per scoprire le proposte del 2019.