Varie imprese, un blocco mentale e fisico, la voglia di riscattarsi. Andrea Devicenzi è la prova che la forza di volontà fa superare qualsiasi ostacolo.
Noi ragazzi della scuola secondaria dell’Istituto San Giuseppe La Salle Milano l’abbiamo incontrato mercoledì 11 ottobre: ha raccontato la sua storia, il suo incidente, l’importanza della volontà e di credere in sé stessi. Campione nazionale di Triathlon (nuoto, ciclismo, corsa), mancante di una gamba, la sua passione per lo sport è più forte di qualsiasi ostacolo. Tappa dopo tappa, i suoi obiettivi si sono fatti sempre più vicini, fino a essere raggiunti e conquistati per poi fissarne di nuovi.
Quella nella nostra scuola è una delle tappe del 4° Giro d’Italia Formativo, nell’ambito del “Progetto 22”, che lo porterà a incontrare oltre 25.000 ragazzi in 50 città di tutta Italia per spingerli a scoprire e sviluppare tutte le loro potenzialità e trasformarle nel loro personale talento.
Con la collaborazione di Lorenzo B., Gioele C., Federico B.
Ecco un assaggio di ciò che ci ha colpito di più…
L’incontro con Andrea Devicenzi è stato un’opportunità importante di confronto con noi stessi… sono molto colpito dalla sua tenacia e passione, per inseguire i suoi sogni ha lottato duramente. In lui vedo un modello da seguire non solo nello sport ma nella vita quotidiana. Un valore importante di Andrea è la positività: si ritiene fortunato ad aver perso una gamba, perché al mondo ci sono persone in condizioni peggiori. Anche noi dovremmo affrontare la vita con gratitudine, proprio come lui.
Francesco Z.
Un campione nella vita e nello sport, Andrea Devicenzi può essere chiamato “eroe”. Subire un’amputazione cambia la vita, ma ciò che serve per andare avanti è credere in se stessi. Questo incontro fa crescere chiunque. Dopo la perdita della gamba Andrea ha cambiato radicalmente vita. È caduto e si è rialzato più forte di prima.
Cora R.
Andrea esprime con le sue parole un insieme di amore, consapevolezza, fiducia in sé che a mio parere sono alla base della sua grande motivazione.
Manuel B.
Mi è sembrato interessante soprattutto il fatto che Andrea anche se ha perso la gamba non si è arreso, ma ha voluto continuare e ha fatto di tutto per realizzare i suoi sogni. Questo incontro mi ha insegnato a non arrendermi mai e ad avere fiducia in me stessa, mi ha insegnato a lottare per i miei sogni e ad amare e apprezzare il coraggio, la costanza, la curiosità, la determinazione, la dolcezza, l’equilibrio.
Stefania B.
Tenacia, volontà, motivazione sono parole grosse e difficili da spiegare a un pubblico che non ha ancora avuto abbastanza esperienze, ma il signor Devicenzi c’è riuscito: gli è bastato semplicemente raccontare la sua vita prima dell’incidente e dopo essersi ritrovato con una gamba in meno.
Nikolas L.
L’incontro è stato molto emozionante e istruttivo, mi ha fatto imparare che non bisogna mai arrendersi davanti agli ostacoli e alle prove della vita ma affrontarli con grande coraggio… mi ha fatto imparare che non bisogna giudicare una persona dall’aspetto fisico perché oggi ho conosciuto un uomo che, pur non avendo una gamba, è riuscito a esprimere i propri sentimenti. Penso che quest’uomo può essere uno spunto per chi davanti agli ostacoli pensa che non ce la farà.
Davide Z.
Andrea è stato molto gentile, ha risposto a tutte le nostre domande e ci ha fatto moltissimi autografi… è stata una bella esperienza dalla quale ho tratto un insegnamento: la vita va vissuta come si può e bisogna tentare di superare le nostre barriere psichiche, mentali.
Marco V.
L’incontro con Andrea Devicenzi è stato diverso dai soliti incontri che facciamo con esperti e scrittori. Devicenzi credo si possa definire come un “esempio da seguire”, essendo una persona che ha saputo trasformare un’importante difficoltà in un punto di forza non solo per sé stesso e per la sua carriera sportiva, ma anche per i suoi “allievi”; riaprire una ferita così grande come quella della perdita di una gamba, solo per dare l’esempio a noi ragazzi, è davvero un gesto nobile.
Jacopo C.