La mafia italiana nacque nel Sud Italia ma, anche se non sembrerebbe, la parola “mafia” ha le sue origini nella lingua araba. Deriva, infatti, da “Ma hias”, che vuol dire spacconeria, arroganza.
Come lo sappiamo? Semplice: l’8 e il 9 febbraio 2018, all’Istituto San Giuseppe La Salle Milano, noi alunni delle classi Terza A e Terza B della scuola secondaria abbiamo incontrato due esperti di mafia. Essi fanno parte di un’associazione chiamata “Libera Casa contro le mafie” e, già dal nome, si può facilmente intuire il suo scopo.
Ci hanno dato molte informazioni interessanti riguardanti la mafia. Per esempio in quanti sanno che, quando una banca non vuole concedere un prestito a una persona, quella stessa persona, disperata, spesso si rivolge a dei gruppi mafiosi per ricevere il denaro di cui ha bisogno? Sarebbe meglio, però, che non lo facesse, perché con i mafiosi gli interessi da pagare aumentano sempre di più, fino allo stremo.
Gli esperti di “Libera Casa” ci hanno spiegato, inoltre, come sono organizzati i gruppi mafiosi e quali sono i loro nomi; alcuni molto noti, come la ‘Ndrangheta o Cosa Nostra, ma altri che difficilmente si conoscono, come la Sacra Corona Unita, un gruppo mafioso pugliese.
Vi starete chiedendo come combattere la mafia. La risposta è semplice: conoscere e parlare. Non state zitti. Più sapete e più dite, meglio è: denunciate tutto ciò che vi può sembrare fatto dalla mafia. Non acquistate oggetti falsi: anche se simili a quelli di una marca famosa, sono creati da mafiosi e sono loro a guadagnarci. Comprate, invece, oggetti il cui ricavato andrà alle organizzazioni antimafia, come i prodotti che vengono dai terreni confiscati alle mafie.
Sembrano gesti piccoli, ma se si diffondono possono fare la differenza!
Gioele C., Classe 3^B