La mostra “Dentro Caravaggio” meritava la visita perché sono esposti dipinti dati in prestito da alcuni musei italiani e degli Stati Uniti.
Grazie all’uscita didattica organizzata dal nostro Istituto San Giuseppe La Salle Milano, abbiamo avuto l’occasione di ammirare, raccolti, quadri sparsi per il mondo di Michelangelo Merisi, pittore del Seicento italiano che prende il nome dal suo paese natale, Caravaggio, in provincia di Bergamo.
Appena entrati a Palazzo Reale sono rimasto colpito dall’ambiente essenziale e buio: le pareti nere, con pochi faretti puntati su alcuni punti dei dipinti, facevano risaltare le opere di Caravaggio.
I suoi quadri sono presentati in ordine cronologico, dalla giovinezza alla maturità: da giovane l’artista faceva opere con molta luce, con sfondi chiari, come nel caso della Zingara che legge la mano, poi, con il passare degli anni, i dipinti diventano sempre più drammatici e scuri, gli sfondi sono neri, le scene tragiche e spesso legate alla Bibbia. Mi ha colpito in modo particolare Il martirio di Cristo che definirei violento.
Vedendo i quadri da vicino si possono cogliere particolari che dai libri sfuggono, per esempio Il ramarro che morde il ragazzo. In questo dipinto si nota una delle caratteristiche di Caravaggio, cioè quella di cogliere le espressioni dei volti.
L’artista era rivoluzionario: dipingeva dettagli come le unghie nere dell’indovina, i piedi sporchi dei poveri mendicanti che pregano la Madonna, mentre nel Riposo durante la fuga in Egitto mette l’angelo, e non Maria, in posizione centrale.
Caravaggio prendeva come modelli gente comune: una Madonna era in realtà una prostituta con il suo bambino, che prese come modella anche in un’altra occasione. Lavorava in modo realistico, con attenzione alle rughe e alle espressioni facciali. Mi è rimasta impressa la bocca spalancata del ragazzo morso dal ramarro.
Il pubblico del tempo non era abituato a questo tipo realismo, per questo l’artista venne giudicato in modo severo e non capito.
Mi ha affascinato anche la vita difficile e avventurosa di Caravaggio, spesso coinvolto in risse, guai con la giustizia e quindi costretto alla fuga sia da Roma sia da Napoli.
Un’uscita didattica davvero interessante!
Ettore D., Classe 2^A